Il gatto selvaggio (Italia, 1969)
Altri titoli
The wildcat (Internazionale)
Durata: 77 min.
Colore: b/n
Audio: sonoro
Genere: drammatico
Regia: Andrea Frezza
Aiuto Regia: Gianni Amelio
Soggetto: Andrea Frezza
Sceneggiatura: Andrea Frezza
Fotografia: Angelo Bevilacqua
Scenografia: Napoleone Bizzarri
Montaggio: Mario Morra
Musiche: Benedetto Ghiglia
Costumi: Gianna Gelmetti
Produzione: 21 Marco Cinematografica
Distribuzione: -------
Colore: b/n
Audio: sonoro
Genere: drammatico
Regia: Andrea Frezza
Aiuto Regia: Gianni Amelio
Soggetto: Andrea Frezza
Sceneggiatura: Andrea Frezza
Fotografia: Angelo Bevilacqua
Scenografia: Napoleone Bizzarri
Montaggio: Mario Morra
Musiche: Benedetto Ghiglia
Costumi: Gianna Gelmetti
Produzione: 21 Marco Cinematografica
Distribuzione: -------
Cast: Juliette Mayniel, Carlo Cecchi, Ferruccio De Ceresa, Francesca Benedetti, Angelica Ippolito, Kadija Bove, Gabriella Mulachie, Giancarlo Bonuglia, Teresa Ricci, Claudia Rittore
Premi e Riconoscimenti: Presentato al XXI Festival di Locarno 1968
Votazioni della Critica: Morandini (*½), Farinotti (?)
Incassi al botteghino: £ -------
Votazioni della Critica: Morandini (*½), Farinotti (?)
Incassi al botteghino: £ -------
Location: Vibo Valentia
Sinossi
Marco, convinto rivoluzionario, in disaccordo con i compagni troppo riformisti, passa all'azione individuale eliminando persone che, secondo lui, sono nemici da abbattere.
Critica
« Al tema del velleitarismo, ma con altra misura, ci riporta anche Andrea Frezza con Il gatto selvaggio, che non è privo di implicazioni autobiografiche ma senza le trasposizioni e i manierismi cari a Bertolucci. La lezione di Godard si avverte nel modo di costruire il personaggio, Marco, la cui chiusa parabola interessa il regista come testimonianza di un possibile comportamento eccentrico e antagonistico al sistema, senza per questo caricarlo di significati più generali e tipici. L'infrazione costante alle regole del gioco, la pratica del gesto individuale e un inflessibile moralismo temperato da una vena di ironica disponibilità sono le componenti di questo Laszlo Kovâcs riveduto e corretto attraverso la mediazione del movimento studentesco e dei gruppi "minoritari", nonché dello stesso Godard di Masculin féminin e de La cinese ».
Adelio Ferrero, Cinema Nuovo ©
Marco, convinto rivoluzionario, in disaccordo con i compagni troppo riformisti, passa all'azione individuale eliminando persone che, secondo lui, sono nemici da abbattere.
Critica
« Al tema del velleitarismo, ma con altra misura, ci riporta anche Andrea Frezza con Il gatto selvaggio, che non è privo di implicazioni autobiografiche ma senza le trasposizioni e i manierismi cari a Bertolucci. La lezione di Godard si avverte nel modo di costruire il personaggio, Marco, la cui chiusa parabola interessa il regista come testimonianza di un possibile comportamento eccentrico e antagonistico al sistema, senza per questo caricarlo di significati più generali e tipici. L'infrazione costante alle regole del gioco, la pratica del gesto individuale e un inflessibile moralismo temperato da una vena di ironica disponibilità sono le componenti di questo Laszlo Kovâcs riveduto e corretto attraverso la mediazione del movimento studentesco e dei gruppi "minoritari", nonché dello stesso Godard di Masculin féminin e de La cinese ».
Adelio Ferrero, Cinema Nuovo ©
CuriositÃ
Questo film è stato realizzato con il contributo del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.
Prima apparizione cinematografica per l'attore fiorentino Carlo Cecchi.
Galleria Fotografica
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